Nell'ultimo numero del Libero Professionista Reloaded, mensile digitale di informazione e cultura di Confprofessioni Confederazione Libere Professioni, ho raccontato quella che è stata l'esperienza dell'ultima missione istituzionale promossa in collaborazione con Apri International, a New York e Washington
Vi invito a leggere quanto scritto per viaggiare insieme in terra americana 👉🏻 https://bit.ly/47hp4sW
“In New York
Concrete jungle where dreams are made of
There's nothin' you can't do
Now you're in New York
These streets will make you feel brand new
Big lights will inspire you
Let's hear it for New York
New York, New York”
“A New York
Giungla di cemento dove sono fatti i sogni
Non c'è niente che non puoi fare
Adesso sei a New York
Queste strade ti faranno sentire nuovo di zecca
Le grandi luci ti ispireranno
Sentiamolo per New York
New York, New York”.
Queste parole e note del brano Empire state of mind di Jay-Z e Alicia Keys hanno risuonato ininterrottamente per le strade di New York City, durante il soggiorno di oltre 80 professionisti italiani atterrati all’aeroporto J. F. Kennedy grazie alla missione istituzionale promossa da Confprofessioni e Aprinternational, dal 16 al 22 ottobre scorsi.
L'ombelico del mondo
Nel cuore di Times Square ha avuto sede la prima parte della missione: è bastato toccare l’asfalto urbano con i piedi per sentire vive quelle parole della canzone
che riecheggiavano nell’aria ad ogni ora del giorno e della notte, provando così sulla propria pelle un’incredibile emozione semplicemente alzando lo sguardo verso l’orizzonte, caratterizzato da distese sconfinate di grattacieli che riflettono sui propri vetri i colori del cielo e del verde dei grandi parchi urbani, trasformando la monocromia del grigio del ferro e dell’asfalto. New York City è considerata il centro del mondo per
via della sua influenza in finanza, media, cultura e affari internazionali, con una delle economie più potenti e diversificate al mondo: conosciuta anche come la "Grande Mela", sorge su un'area di circa 800 km2 alla foce del fiume Hudson sull'Oceano Atlantico, vanta un'area metropolitana con circa 8,8 milioni di abitanti, molti dei quali provenienti dall'estero, il che la rende una delle città più cosmopolite e multietniche del mondo.
Poter ammirare alcuni dei suoi simboli più famosi è impagabile, a titolo non esaustivo: la Statua della Libertà che si trova sulla Liberty Island, un'isola alla foce del fiume
Hudson; il Ponte di Brooklyn, che attraversa l'East River per collegare Manhattan e Brooklyn; l'Empire State Building, grattacielo in stile art déco di 443 metri di altezza, situato a Midtown Manhattan; the High Line Park, esempio di riqualificazione urbana, situato lungo una linea ferroviaria sopraelevata di 2,3 chilometri costruita negli anni ’30 e non più attiva, che attraversa diversi quartieri tra cui il Meatpacking District e Chelsea,
che culmina con lo skyline The Edge, edificio considerato come il più green al mondo in quanto alimentato da più di 4 mila pannelli solari e dotato di una grande infrastruttura interna di riciclo dell’acqua e dei rifiuti. In ultimo, la città è considerata uno dei più
importanti centri della diplomazia mondiale: New York ospita la sede di una delle più importanti organizzazioni internazionali, ovvero l’ONU, tappa obbligata per la
missione di Confprofessioni.
Business e storia
New York City è una delle città guida dell'economia mondiale: da sola produce un prodotto interno lordo di 1.300 miliardi di dollari, il più alto tra le grandi città degli Stati Uniti. Banche, attività finanziarie, assicurazioni, società di revisione contabile, agenzie immobiliari e studi legali sono i principali pilastri dell'economia newyorkese; i mercati borsistici cittadini ne fanno indubbiamente la più importante piazza finanziaria del mondo; molte delle maggiori banche d'affari mondiali hanno sede in città, così come numerose multinazionali operanti in tutti i settori produttivi. Il settore chimico e metallurgico, l’alimentare e l’arredo sono i principali driver commerciali, mentre i settori
creativi, quali design, architettura, moda, high tech e ricerca, specialmente medica, costituiscono nicchie di mercato in rapida crescita.
La seconda parte della missione si è tenuta a Washington D.C., capitale degli Stati Uniti d’America, città diametralmente opposta a NYC, con una popolazione di circa 800
mila abitanti, situata sulla costa a circa 50 km dal mare e a 374km a sud di New York. Hanno sede a Washington le principali istituzioni di governo degli Stati Uniti d'America, quali la sede presidenziale presso la Casa Bianca, le sedi del Congresso, della Corte Suprema, di molteplici ministeri, enti federali e alcune organizzazioni internazionali, tra cui la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. Washington ha un’economia in crescita, variamente diversificata, con una percentuale crescente di posti di lavoro professionali e di servizi alle imprese, settore terziario. Qui a Washington la missione ha potuto ammirare e toccare con mano la storia americana manifestata attraverso la visita guidata al Capitol Hill, George Washington e Lincoln Memorial, Korea e Vietnam
Memorial, White House e George Washington Monument.
L'agenda della Missione
Il viaggio americano di Confprofessioni è stato un susseguirsi di appuntamenti e incontri in location esclusive, sedi societarie, ma soprattutto con relatori di prim’ordine: l’ITA, Italian Trade Agency, con la presenza di Fabrizio Di Michele, console generale d’Italia a NYC; lo studio legale Fox Horan & Camerini LLP con l’intervento del partner Annie Borello Fiorilla di Santa Croce, la Italy America Chamber of Commerce con il presidente Alberto Milani; il networking lunch con lo studio di consulenza Grassi Advisors & Accountants con il Ceo Louis Grassi; la branch americana di Unicredit Group con i relatori dell’Head of Americas Christian Steffens e Luca Balestra, dell’Head of ECC,
dell’Ambasciata d’Italia a Washington con l’intervento del consigliere Emanuele Di Lorenzo Badia.
Tutti incontri di altissimo livello che hanno permesso di comprendere come il sistema-paese Italia debba approcciarsi al mercato statunitense e quali siano gli ostacoli
afferenti all’intero mercato americano. Sono state sviscerate le opportunità legate al grande potenziale inespresso delle aziende italiane, la figura del professionista ancora più strategica negli USA per via delle regolamentazioni e contrattualistiche esistenti, la presenza di grandi investimenti pubblici e misure d’incentivo su diversi settori commerciali. Al tempo stesso, sono emerse anche le criticità legate alla scarsa trasparenza societaria e ai cambiamenti che intercorreranno in materia nei prossimi anni, l’importanza di mettere in atto un approfondito piano strategico d’esportazione non solo per arrivare negli Stati Uniti ma consolidare nel tempo la propria posizione. In conclusione, la missione istituzionale promossa da Confprofessioni e Aprinternational ha permesso di creare una fitta e diversificata rete di relazioni in terra americana, attualmente secondo paese importatore di Made In Italy al mondo, di accrescere le proprie competenze professionali e al tempo stesso di visitare dei luoghi tra i più belli al mondo, per apprezzarne la cultura democratica e le tradizioni liberali: il tutto supportato dalla forte presenza delle istituzioni italiane locali, le quali hanno creato le basi per tornare a fare business in America, accedendovi dalla porta principale. ■
A cura di: Mattia Christian Scioli, Dottore Commercialista
Per maggiori informazioni:
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