L’IMPORTANZA DELLA PIANIFICAZIONE AZIENDALE PER L’ACCESSO AL CREDITO
SCENARIO ATTUALE DI CONTESTO
L’European Banking Authority a partire da luglio 2022 ha rivisto le proprie normative e linee guida in merito all’erogazione dei finanziamenti e alla successiva valutazione del merito di credito della clientela, imponendo di conseguenza alle banche di cambiare la propria prospettiva non basandosi più esclusivamente sui dati storici ma ricorrendo in gran misura a quelli prospettici, forniti da documentazione certa e dalla quale si possa con credibilità apprezzare la capacità, presente e futura, dell’impresa di far fronte ai propri obblighi contrattuali di rimborso dei prestiti stipulati.
RIDUZIONE DELLA CAPACITÀ D’INVESTIMENTO DELLE IMPRESE
Il 2023 sarà caratterizzato da un aggravio in termini di costi che andrà ad impattare fortemente il cuore del settore produttivo italiano costituito in prevalenza da PMI: con un tasso di inflazione pari all’8,8% registrato nel 2022 e previsioni simili anche per il 2023 si riscontreranno maggiori costi operativi per via dell'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, i quali genereranno ricavi di vendita minori dovuti anche al generale peggioramento della capacità di spesa dei consumatori nell'economia con una conseguente riduzione dei consumi e aumento progressivo della propensione al risparmio; inoltre è prevista una crescita dei tassi di interesse e del relativo onere debitorio, ad esempio l’Euribor è passato nel giro di pochi mesi da - 0,50% ad oltre il 2%, componenti che andranno sicuramente ad impattare negativamente sulla qualità del credito e un suo potenziale deterioramento.
SFIDE DELLE PMI
Nonostante il perdurare di questa situazione avversa, le PMI italiane sono chiamate a sostenere con successo un grande periodo di cambiamento, dalla transizione green a quella digitale: si creerà una radicale trasformazione dei metodi e dell’operatività aziendale classica, con l’intento di digitalizzare i sistemi produttivi ed arrivare ad una produttività e mobilità sempre più sostenibile.
Inoltre, l’esigenza per le PMI di approcciarsi positivamente verso un percorso di transizione sostenibile è legata anche ad elementi normativi in tema di rendicontazione, CSRD Corporate Sustainability Reporting Directive, che a partire dal 2024 coinvolgerà di anno in anno un numero di imprese sempre maggiore: esisteranno obblighi via via crescenti come ad esempio quelli per le PMI quotate di rendicontare le informazioni non finanziarie e per le imprese di minori dimensioni di raccogliere i dati ESG, Environmental Social Governance, riferiti a tutta la catena del valore della produttività e dei propri fornitori.
Tali dati saranno indirettamente richiesti dalle banche, in quanto importanza rilevante sarà attribuita ai fattori ESG ai fini dell’erogazione creditizia, e assumeranno un ruolo chiave anche nella partecipazione ai bandi di contributo pubblico, come ad esempio quelli collegati al PNRR, così come un’attenzione sempre più forte sarà attribuita verso prodotti e servizi sostenibili da parte di potenziali investitori.
Di conseguenza, per via della progressiva riduzione della capacità di spesa e possibilità di impiego di risorse proprie e di cassa risulta ancor più importante l’ottenimento del credito bancario, sia esso garantito, legato a bandi statali o concesso tramite leasing: l’aspetto fondamentale che in questa sede è opportuno sottolineare è quello connesso all’importanza di tale credito e di conseguenza al rapporto banca-impresa.
IMPORTANZA DELLA PIANIFICAZIONE
Per far sì che ciò accada e che ci sia un agevole accesso al credito, le PMI italiane devono iniziare a cambiare progressivamente il loro sistema di corporate governance e adottare una stabile pianificazione prospettica di forward looking, prevedendo e delineando gli sviluppi futuri aziendali, adattando le proprie scelte gestionali al fine di essere pronti a rispondere a richieste maggiormente stringenti pervenute dagli istituti di credito, superando così l’esclusiva logica contabile legata alla mera continuità aziendale.
IL RUOLO DEL COMMERCIALISTA
La pianificazione aziendale, per essere compiacente anche da un punto di vista bancario, deve fornire con estrema chiarezza, quanto segue:
- il cash flow che l’azienda sarà in grado di generare anno per anno, nell’orizzonte temporale determinato, in quanto il focus attuale non è più sulle performance pregresse ma su quelle future (ovvero quanto sarai in grado di guadagnare per assicurare il rimborso del debito);
- la gestione dell’indebitamento a medio/lungo termine;
- la determinazione del DSCR, Debt Service Coverage Ratio, ovvero il rapporto di copertura del debito, misurato tra il cash flow annuo che l’azienda genera e la quota annua del debito a medio lungo termine da rimborsare (il suo valore ottimale dovrebbe essere superiore a 1,3 perciò si dovrebbe, per esempio, generare almeno € 1.300 di cash flow per rimborsare € 1.000 di debito).
Per questo motivo, la figura del Dottore Commercialista da sempre affianco alle PMI dovrà assumere maggiormente l’aspetto di un consulente strategico che possa agevolare tale transizione e migliorare la pianificazione aziendale, orientando positivamente le scelte strategiche del management e curare la gestione del rapporto banca-impresa.
Oltre all’analisi di bilancio, documento ancora oggi fondamentale nell’analisi del merito creditizio, il professionista per agevolare quanto finora detto potrà:
- redigere business plan aziendali o piani industriali prospettici,
- creare report in cui si evidenzia o meno la sostenibilità prospettica del debito;
- stimare correttamente il DSCR;
- mettere in atto azioni al fine di migliorare il rating aziendale, che permetterebbe un risparmio economico in termini di minori interessi sui finanziamenti;
- effettuare delle simulazioni sull’impatto della variazione degli interessi sui finanziamenti in essere e l’accensione di eventuali nuovi finanziamenti;
- avviare un processo di ristrutturazione del livello di indebitamento a medio/lungo termine;
- implementare progressivamente i seguenti documenti aziendali strategici di controllo, come
- la balanced scorecard, strumento di supporto nella gestione strategica dell'impresa che permette di tradurre la missione e la strategia dell'impresa in un insieme coerente di misure di prestazione, facilitandone la misurabilità,
- il budget di tesoreria a 6-12 mesi,
- il budget economico-finanziario a 6-12 mesi,
- i budget specifici mensilizzati,
- le analisi periodiche di eventuali azioni correttive da mettere in pratica.
A cura di: Luigi Alfredo Carunchio, Dottore Commercialista e Revisore Legale
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