I TASSI DI ATTUALIZZAZIONE NELL’ATTIVITÀ PERITALE: IL CAPM
Una delle attività specifiche e maggiormente interessanti della professione di Dottore Commercialista e Revisore Legale è sicuramente quella legata alla redazione di perizie di stima: il professionista è chiamato ad effettuare valutazioni di diversa tipologia, a seconda della finalità richiesta, ad esempio aventi fini fiscali, in relazione ad arbitrati o procedimenti civili in presenza di controversie legate al prezzo di cessione, fairness opinion e incarichi professionali di altra natura, in concomitanza di operazioni di finanza straordinaria come trasformazioni, conferimenti, fusioni, scissioni, quotazioni e così via.
A seconda dell’obiettivo prefissato esistono diverse metodologie di valutazione che comportano quindi stime di parametri differenti: tuttavia, risulta essere sempre una componente fondamentale il calcolo e la scelta del tasso di attualizzazione da utilizzare nella valutazione.
IL TASSO DI ATTUALIZZAZIONE
Il tasso di attualizzazione è pari al tasso d'interesse da impiegare per trasferire al tempo zero, ossia ad oggi, un capitale finanziario o un flusso di cassa che è esigibile esclusivamente ad una determinata data futura, in modo tale da rendere finanziariamente equivalenti il capitale o il flusso attualizzato, esigibile oggi, e quello esigibile prossimamente.
La determinazione del tasso di attualizzazione solitamente è legata a due parametri:
IL CAPM
Il modello maggiormente utilizzato per suddetto calcolo è il CAPM: acronimo di “Capital Asset Pricing Model”, è un modello di equilibrio dei mercati finanziari proposto da W.Sharpe, che gli fruttò insieme a M.Miller e H.Markowitz il premio Nobel per l'economia nel 1990.
Secondo la teoria del CAPM, il costo del capitale proprio, Ke, equivalente al tasso del rendimento atteso dell’attività aziendale Ri, viene considerato come il tasso di rendimento del capitale proprio o il tasso di rendimento minimo che un'azienda deve offrire ai propri soci o azionisti al fine di remunerare i fondi da questi ricevuti e investiti. Essendo un rendimento per il socio è legato al rischio a cui quest’ultimo si espone, ovvero il rischio sistemico e quello tipico dell’investimento.
Il CAPM si ricava dalla stima dei seguenti parametri:
CAPM = Ke = Ri = Rf + β x (Rm - Rf) = Rf + β x (ERP),
dove,
IMPLICAZIONI NELLA STIMA DEI PARAMETRI
Quando si procede nella stima del tasso di attualizzazione attraverso il modello del CAPM è opportuno tenere conto di quanto segue:
Il β può essere stimato in diverse e complicate modalità, tuttavia, considerando un certo intervallo temporale, si può determinare il rendimento dell'azione da valutare e confrontarlo con quello di mercato. In generale, come detto, il β esprime la correlazione tra i rendimenti e spiega come si comporta l’azienda in esame rispetto all’andamento generale del mercato, in termini di rischio:
La stima del β può comportare i seguenti problemi nella sua determinazione:
Di conseguenza, alla luce delle considerazioni finora esposte, si afferma che, data la complessità di stima dei vari parametri, al fine di avere la migliore ponderazione del tasso di attualizzazione stimato mediante il CAPM, nell’equazione sopra rappresentata vengono di norma utilizzati i parametri stimati dai migliori istituti di riferimento, uno su tutti la Stern School of Business della New York University, guidata dal Professore Aswath Damodaran, vero e proprio guru della “corporate finance and valutation”.
A cura di: Luigi Alfredo Carunchio, Dottore Commercialista e Revisore Legale
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